Artisti italiani contemporanei da conoscere

Paese dalla storia dell’arte incredibilmente ricca, l’Italia vanta nomi di spicco che hanno influenzato generazioni di artisti fin dall’antichità. Da Michelangelo e Leonardo Da Vinci ad Amadeo Modigliani e Giorgio de Chirico, i migliori artisti italiani hanno creato capolavori di fama mondiale. Oltre a questa ricca eredità artistica che continua a ispirare le nuove generazioni di creativi emergenti, l’Italia ha una scena artistica contemporanea inesauribile che dà forma agli artisti italiani emergenti. Oltre alla Biennale di Venezia, che è stata la prima mostra internazionale a esporre l’arte contemporanea, esistono diverse altre istituzioni e fondazioni che si occupano della sua promozione e del suo sviluppo.

I famosi artisti italiani che lavorano oggi mantengono questa abilità iconica e l’innata passione artistica, pur utilizzando il loro mezzo in modi innovativi e unici. Inoltre, il Paese è diventato la patria di un fiorente gruppo di street artist che sono riusciti a portare la scena artistica di strada del loro Paese al livello di quelle presenti in America, Gran Bretagna e Francia. Oggi questi artisti di strada e urbani italiani sono rinomati a livello internazionale per il loro lavoro e dipingono ed espongono in tutto il mondo. Con un numero spropositato di giovani talenti provenienti da questo Paese, creare la seguente lista non è stato un compito facile.

Scorrete quindi la lista dei più popolari artisti italiani contemporanei che dovreste assolutamente conoscere e seguire!

Immagini in evidenza: Never2501 Mural, via streetartnews.com; Michele Gabriele Installation, via www.fy-ca.com; Loris Cecchini Installation, via youtube.com; Filippo Minelli – Silence Shapes, via vimeo.com; Domingo Milella – Polignano, Italia, 2008, via parisphoto.com; BLU Mural, via tlonworld.weebly.com; Agostino Iacurci in India, via streetartnews.net. Tutte le immagini sono a scopo illustrativo.

Zed1 – Murales surreali e dettagliati

Zed1 (Marco Burresi) è attivo sulla scena dell’arte urbana da oltre due decenni. Ampiamente riconosciuto per i suoi murales surreali con figure goffe e bizzarre, questo artista italiano crea opere d’arte che molto spesso trasmettono messaggi umoristici e oscuri di commento sociale e politico. I murales di Zed1, splendidamente eseguiti e altamente dettagliati, che mostrano la sua interpretazione unica e provocatoria delle forme, sembrano provenire da una fiaba popolata da personaggi immaginari, elfi, clown e pupazzi. Oltre a essere una forte prova delle sue meravigliose capacità di disegno, le accattivanti opere di Buressi, che si trovano su muri e tele di tutto il mondo, mostrano la magistrale scelta dei colori dell’artista.

Loris Cecchini – Un artista poetico

Combinando fotografia, disegno, scultura e installazione, Loris Cecchini forma una poetica unitaria, il cui elemento cardine è la trasfigurazione. Tutti questi diversi elementi del suo lavoro si intersecano in un costante processo di decostruzione e ricostruzione. Avendo una natura curiosa e incuriosita dalla correlazione tra arte e vita, esplora i risultati di molti stili e scienze diverse. Basato sull’idea di “modello”, il suo lavoro spazia da collage, modelli architettonici e oggetti di gomma a spazi distorti e superfici trasparenti. Le forme familiari diventano versioni alterate che sfidano la percezione dello spettatore. Nella serie Wallwave Vibrations, Cecchini ha creato tatuaggi scultorei in rilievo che sembrano pulsare da dietro il muro, che lo hanno reso uno degli artisti italiani più interessanti di oggi.

Immagine in evidenza: Loris Cecchini, via museomontelupo.it; Loris Cecchini Installations, via alchetron.com

Roberto Cuoghi – Esplorare la matamorfosi

Lavorando con video, scultura, installazione, pittura e disegno, Robert Cuoghi esplora la diversità della forma e dell’aspetto. La sua pratica si basa costantemente sul concetto di metamorfosi e cambiamento di identità. Uno dei suoi primi lavori prevedeva che il suo corpo attraversasse un processo metamorfico per diventare suo padre, spingendo le capacità fisiche al massimo. In un’altra straziante impresa, ha indossato lenti che hanno ribaltato la sua vista di 180 gradi, sperando che il suo cervello alla fine si rendesse conto dello spostamento e raddrizzasse di nuovo la sua visione. Una delle sue opere recenti, intitolata Šuillakku – corral version, esplora l’ibridazione attraverso un’installazione sonora immersiva su larga scala che fonde la musica delle culture occidentali e non occidentali come un immaginario lamento dell’antico impero assiro.

Never2501 – Murales astratto monocromatico

I murales monocromatici di Never2051 (o anche solo 2501), che si rivelano affascinanti e visivamente avvincenti, sono caratterizzati da immagini astratte e da un’incredibile maestria nel lavoro sulle linee. Creati con nient’altro che pennelli e, nella maggior parte dei casi, solo con colori in bianco e nero, i suoi dipinti, composti da numerose linee curve che si trasformano in personaggi e forme astratte meravigliosamente dettagliate, richiedono una forte attenzione da parte del pubblico per essere pienamente compresi. Estremamente energico e prolifico, Never2051 è stato negli ultimi vent’anni uno degli artisti italiani più attivi nella scena della street art e ha creato un corpus di opere sorprendente che è stato esposto sui muri e nelle gallerie di tutto il mondo.

Domingo Milella – Catturare la coesistenza tra uomo e paesaggio

Affermato fotografo italiano, Domingo Milella crea epici paesaggi contemporanei che riflettono l’antica preoccupazione di come l’uomo e il paesaggio coesistano. Catturando grotte, tombe, siti antichi e geroglifici, città, case e cimiteri, egli traccia l’impronta dell’uomo sulla terra e il punto in cui la civiltà incontra la natura. Sviluppando questo progetto nel corso degli ultimi nove anni, si è concentrato sulla creazione di un catalogo estetico del “paesaggio umano così com’è”. Queste fotografie emergono e sfidano le idee classiche del paesaggio nella storia e cercano un’iconografia alternativa in cui un passato quasi dimenticato coesiste con il presente.

Vesod – Opera figurativa geometrica

L’atteggiamento artistico di Vesod è stato fortemente influenzato dal padre, il pittore italiano Dovillo Brero. Nato a Torino nel 1981, ha iniziato a sviluppare il suo interesse per i graffiti fin dai primi anni Novanta. Nel corso degli anni, mentre seguiva una formazione accademica, ha sviluppato un linguaggio visivo personale che traeva ispirazione sia dal Rinascimento che dal Futurismo. Con l’idea di rappresentare le tre dimensioni dello spazio e del tempo, Vesod dipinge opere figurative geometriche con colori esplosivi e forme decostruite in composizioni perfettamente bilanciate. Utilizzando nient’altro che bombolette di vernice spray, l’artista italiano produce immagini intense e magistrali, ad alto contrasto e movimento sfalsato, che confondono i confini tra la fine e la street art.

Moneyless – La geometria come fondamento della natura

Teo Pirisi, noto anche come Moneyless, è stato coinvolto nel movimento della street art durante gli anni ’90 come membro della scena toscana dei graffiti. Durante gli studi all’Accademia di Belle Arti di Carrara ha sviluppato il suo stile geometrico unico, che sembra citare una visione platonica della geometria come fondamento di tutta la natura. Provenendo dal mondo dei graffiti, Moneyless ha sperimentato le forme delle lettere, semplificandole gradualmente in linee di base e motivi geometrici. Attraverso i suoi dipinti e le sue installazioni, l’artista italiano dimostra una sorprendente capacità artistica di trasformare ambienti abbandonati o naturali in opere d’arte all’avanguardia e ammirevoli, riducendo le cose alla loro forma più grezza e cercando di dire di più con meno.

Filippo Minelli – Esplorare l’estetica della protesta

Filippo Minelli si è inizialmente dedicato alla street art, sviluppando un proprio stile unico basato sull’estetica della protesta. Ha portato la politica a un nuovo livello decontestualizzando l’uso dei gas lacrimogeni, invertendo la funzione delle bandiere e prendendo in prestito l’estetica degli slogan di protesta. Nel 2007, Minelli ha iniziato il suo progetto permanente intitolato Contradictions, un progetto di land art in cui ha scritto i nomi dei social network e delle aziende sui muri delle baraccopoli dei Paesi in via di sviluppo, sottolineando il divario tra la realtà in cui viviamo e il mondo effimero delle tecnologie. A partire dal 2009, la sua serie fotografica Silence/Shapes ritrae fumogeni in paesaggi romantici, giustapponendo la bellezza della natura alla violenza e al caos delle manifestazioni politiche.

Peeta – Spettacolari graffiti tridimensionali

Peeta (Manuel Di Rita) è un graffitista, pittore e scultore italiano famoso a livello internazionale per i suoi strabilianti graffiti tridimensionali che sembrano scorrere al di sopra della superficie dipinta. Membro di alcune rinomate crew internazionali di graffitari (FX, RWK e EAD), vero e proprio maestro delle tecniche di ombreggiatura attraverso l’uso di dolci sfumature di colore, Peeta crea opere d’arte spettacolari che danno l’illusione che la luce le colpisca contemporaneamente da lati diversi. Utilizzando un’attenta prospettiva, i suoi graffiti perfettamente sagomati e dipinti a spruzzo di formidabile profondità visiva appaiono come sensazionali sculture in bilico di forme vertiginose e lucenti che sembrano contorcersi e snodarsi davanti al muro.

Gianluca Traina – Fusione di arte, moda e design

Artista contemporaneo e designer italiano, Gianluca Traina è conosciuto soprattutto per i suoi progetti PORTRAIT 360. Concentrandosi principalmente sulla scultura e sulla pittura, utilizza diversi media e materiali come la carta e il PVC. Fondendo arte, moda e design, le sue opere mirano a creare una connessione tra l’oggetto artistico e lo spettatore. Il suo famoso progetto PORTRAIT 360 è una serie di ritratti in cui ha incorporato immagini bidimensionali con elementi tridimensionali. Mescolando superfici piatte con i contorni del corpo umano, questo progetto rappresenta il concetto di spersonalizzazione. Con ritratti deformati che assomigliano a un mosaico, queste opere confondono sia l’identità che il genere.

Valerio Berruti – Rappresentare le interazioni familiari

Valerio Berruti lavora con disegni, dipinti e sculture. Riproduce essenzialmente immagini di vita quotidiana e interazioni familiari. Nel 2009 ha esposto alla 53a Biennale di Venezia, dove ha presentato un’animazione video composta da 600 disegni musicati da Paolo Conte. La sua scultura Protect me Everywhere del 2012 è realizzata in acciaio cor-ten tagliato al plasma e delimita la tenuta di Bricco Rocche. Le linee pulite che proiettano le ombre sul terreno costituiscono un elemento fondamentale e integrante dell’opera. Attualmente vive e lavora in una chiesa del XVII secolo a Verduno, che ha acquistato e restaurato nel 1995.

Sten e Lex – Pionieri dell’arte urbana dello stencil

Sten & Lex è un duo italiano di street art, famoso a livello internazionale per i suoi stencil che realizza insieme dal 2000. Sten (Roma, 1982) e Lex (Taranto, 1982) sono considerati i pionieri dello stencil urbano nel loro Paese, e utilizzano una tecnica unica di stencil a mezzatinta che combina collage, stencil e illusione ottica, stile che hanno sviluppato alla perfezione. Oggi questi artisti italiani producono ritratti giganteschi di persone per lo più anonime, realizzati con le loro stesse fotografie e composti da migliaia e migliaia di strisce di carta. La loro arte è poetica e allo stesso tempo estremamente potente ed è diventata parte integrante dei paesaggi urbani di città come Roma, Londra, Parigi e New York.

Luca Francesconi – Ammirando la razionalità simbolica

Luca Francesconi cerca di spiegare i fenomeni del mondo utilizzando l’irrazionale e i “para” del mondo sotterraneo. Attraverso le conoscenze scientifiche, la biologia, la fisica, la filosofia antica, l’occulto e i riti magici, crea mitologie personali con un’espressione eminentemente metafisica. In questo modo, affronta temi e questioni complicate attraverso forme apparentemente semplici. Formate intorno a diverse dualità, le sue opere sottolineano la relatività della nostra percezione. Utilizzando oggetti trovati che il fiume Po porta con sé, trasforma queste scoperte nel soggetto stesso del suo lavoro. Il suo lavoro mette in relazione la natura con la cultura, tentando di ricercare le origini del mondo. L’ammirazione per la razionalità simbolica è evidente in tutto il suo lavoro.

Blu – Genio Anonimo

Blu è uno straordinario muralista bolognese impegnato nella scena della street art italiana dalla fine degli anni Novanta. In tutto questo tempo è riuscito a nascondere la sua vera identità, il che è piuttosto affascinante viste le dimensioni delle sue opere pubbliche facilmente riconoscibili. I murales su scala epica di Blu, realizzati con pittura domestica, con l’uso di rulli e bastoni telescopici, popolano i paesaggi urbani e industriali delle città di tutto il mondo e rappresentano il commento dell’artista alle controversie sociali e politiche. La sua opera più famosa è un murale animato di sette minuti, chiamato Muto, composto da centinaia di pitture murali e che ha richiesto diversi mesi di lavoro per essere realizzato nelle strade di Buenos Aires.

Agostino Iacurci – Murales dai colori audaci

Agostino Iacurci è uno street artist italiano straordinariamente prolifico, riconosciuto per i suoi murales monumentali, multistrato e dai colori vivaci di forme sintetiche e piatte. Sempre attento all’architettura e al contesto in cui opera, Iacurci crea opere apparentemente semplici e molto accessibili, con personaggi stravaganti dai colori vivaci, privi di gesti e che sembrano accettare prontamente le situazioni bizzarre in cui spesso si trovano. I suoi dipinti, dal caratteristico stile narrativo, si trovano su pareti piccole e grandi di tutto il mondo, compresi alcuni dei luoghi più esotici come il grattacielo di Taiwan, la scuola del Sahara occidentale e il carcere di massima sicurezza di Roma.

Andrea De Stefani – Osservare criticamente l’ambiente

Affrontando il modo in cui percepiamo il paesaggio urbano, Andrea De Stefani ama osservare l’ambiente come se fosse un suo critico, trovando una serie di connessioni, situazioni e persino verità. Per lui, il processo cognitivo non è una materia amorfa. Se la cognizione è un processo articolato, la cui portata è determinata da numerosi fattori, il tentativo di riprodurre questa esperienza dipende dalla disponibilità di un “clima favorevole” in cui essa possa essere riprodotta come immagine nella sua interezza. Quest’anno ha vinto il premio della fiera miart, il Menabrea Art Prize, dedicato ai creativi non rappresentati da alcuna galleria. L’opera vincitrice è una scultura intitolata On the beach, 2gethr, 4eva, ed è un ibrido tra il bonkei giapponese e un paesaggio di vassoi, il tutto racchiuso in una grande scatola di vetro.

Pixel Pancho – Mondo fantasy su larga scala

Pixel Pancho è uno street artist torinese di grande talento e uno dei protagonisti di spicco della scena artistica urbana italiana, specializzato in murales di grandi dimensioni. È considerato uno dei creativi più in vista nel suo settore. Dal 2001, questo laureato in Belle Arti crea opere originali di street art, che ricordano le composizioni classiche di Michelangelo, guadagnando costantemente un grande seguito. Pixel Pancho utilizza un’ampia varietà di mezzi per creare dipinti ipnotici di un mondo fantastico e futuristico degli anni Cinquanta, popolato da creature robotiche ibride e riferimenti a icone della cultura pop, eseguiti con una tavolozza di colori terrosi che conferisce loro una sensazione più antica.

Giovanni Kronenberg – L’arte della Wunderkammer

L’opera artistica di Giovanni Kronenberg è piuttosto intrigante e richiama alla mente la più stravagante wunderkammer del mondo. Utilizzando oggetti come spugne di mare, una vertebra di balena, un grande bonsai di 300 anni fa, un dente di narvalo e altri oggetti difficili da trovare, provenienti direttamente dal gabinetto delle curiosità, l’artista punta i riflettori sulle sculture di forme naturali dall’aspetto antico. Collocate in un tempo sospeso, queste sculture fatte di artefatti visionari sono circondate dall’inafferrabilità delle ere geologiche passate e future. Riportandoci a un’epoca diversa, il suo lavoro ci fa interrogare sulla nostra evoluzione.

Michele Gabriele – Creare contenitori per la narrativa finita

Ispirato dai paradossi creati dalle differenze tra immagini digitali e opere d’arte fisiche, il lavoro di Michele Gabriele si concentra sulla delusione che queste differenze spesso finiscono per provocare. Utilizzando una varietà di materiali come cemento, cibo per cani, rocce o elettrodomestici, la sua pratica è molto versatile. La maggior parte di questi materiali sembra potersi trovare in ambienti post-apocalittici. Riesce a domare la reazione viscerale facendo interagire l’apparentemente grottesco con l’idea di gioco tematico. I suoi interessi principali sono le forme create dall’uomo e dal resto della natura, nonché l’architettura. Descrive i suoi lavori come contenitori di una narrazione finita.

Alo – Linee forti e blocchi di colore

Alo (Aristide Loria) è uno street artist di Perugia che vive e lavora a Londra dal 2011. È noto per la sua particolare ritrattistica astratta e geometrica, caratterizzata da linee decise, blocchi di colore e testi che sostituiscono oggetti e organi. Il lavoro di Alo è fortemente influenzato dall’espressionismo tedesco e dall’arte africana e rappresenta la ricerca dell’artista sui sentimenti e i problemi umani. Alo crea tutte le sue opere pubbliche sul posto, ma molto spesso sceglie abilmente di dipingere sopra i manifesti affissi in precedenza per dare alle sue opere un effetto di paste up, e anche se usa la stessa tecnica per ogni sua opera colorata, ogni personaggio che dipinge mantiene la propria personalità.

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